Circolari FE Pubblicate

La guida per operare con l’estero

30/06/2021
Con il D.Lgs. 83/2021 sono state finalmente recepite nell’ordinamento domestico le nuove regole unionali applicabili alle vendite a distanza intracomunitarie di beni effettuate a partire dal 1.7.2021. Al fine di semplificare l’applicazione della tassazione nel Paese membro di destinazione dei beni, è stata introdotta un’unica soglia di protezione, pari a € 10.000, applicabile in tutti gli Stati membri. Inoltre, mediante il nuovo sistema OSS, gli operatori nazionali possono assolvere con uno sportello digitale centralizzato, l’imposta dovuta nei diversi Paesi in cui operano.
16/06/2021
Con Ordinanza n. 12257/2021, la Corte di Cassazione ha stabilito che gli esportatori abituali possono avvalersi del plafond IVA per le sole operazioni oggettivamente imponibili. Qualora l’operazione, per sua natura, sia non imponibile, il fornitore è tenuto ad applicare il regime di non imponibilità proprio della stessa, ancorché l’esportatore abituale abbia emesso la dichiarazione di intento.
07/06/2021
Nella Risposta a interpello n. 356/E/2021, l’Agenzia delle Entrate ha reso importanti indicazioni circa il trattamento IVA da riservare alle somme versate in esecuzione di un accordo transattivo concluso da un fornitore italiano con un proprio cliente comunitario. Secondo l’Amministrazione finanziaria, tali somme costituiscono il corrispettivo previsto per l’assunzione di un obbligo di non fare o permettere posto a carico dell’operatore nazionale, soggetto a imposta. Tuttavia, trattandosi di una prestazione di servizi “generici” resa a un soggetto passivo stabilito in un altro Paese membro, la stessa rappresenta un’operazione fuori campo IVA ai sensi dell’art. 7-ter, DPR 633/1972.
19/05/2021
La Direttiva 2017/2455/UE ha previsto l’estensione, a decorrere dal 1.7.2021, dell’applicazione del regime speciale IVA fondato sull’impiego del Mini sportello unico (MOSS), a tutte le prestazioni di servizi intracomunitarie verso consumatori finali, nonché alle vendite a distanza intracomunitarie di beni. Nell’attesa dell’approvazione definitiva dell’apposito decreto di recepimento nella normativa domestica di tali previsioni, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha invitato i soggetti interessati, residenti o non residenti nel territorio dello Stato, alla previa adesione ai nuovi regimi speciali IVA.
06/05/2021
La Legge di delegazione europea 2019 - 2020, di prossima pubblicazione, recepisce nell’ordinamento nazionale le modifiche apportate dalla Direttiva 2018/1910/UE alla disciplina IVA delle operazioni intracomunitarie. Esaminiamo di seguito le novità relative ai requisiti delle cessioni intracomunitarie e la nuova disciplina delle c.d. cessioni a catena.
21/04/2021
L’armonizzazione della disciplina IVA applicabile ai contratti di call off stock in ambito comunitario, recata dalla Direttiva 2018/1910/UE, non è stata ancora recepita dall’ordinamento nazionale. Ciononostante, per beneficiare delle semplificazioni accordate, con effetto dal 1.1.2020, dalla normativa unionale, gli operatori nazionali sono comunque tenuti a osservare gli adempimenti dettati dal nuovo art. 17-bis, Direttiva 2006/112/CE.
24/03/2021
Le forniture di beni, anche in dipendenza di contratti di appalto, d’opera e simili, inviati in altri Paesi membri per essere ivi installati o montati direttamente dal fornitore o da terzi per suo conto, devono essere assoggettate a IVA nel Paese di installazione o montaggio. Tale criterio di rilevanza territoriale nel luogo ove i beni sono installati o montati è applicabile in tutti i Paesi membri. Tuttavia, i principi di qualificazione delle medesime operazioni e le modalità di assolvimento della relativa imposta non sono uniformemente condivisi a livello unionale, tanto da richiedere una previa e attenta verifica della legislazione e della prassi domestica applicata nel Paese membro di installazione o montaggio dei beni.
10/03/2021
La presunzione relativa circa l’avvenuto trasporto a destinazione dei beni negli scambi intracomunitari di cui all’art. 45-bis, Regolamento n. 282/2011/UE, non trova applicazione quando il trasporto o la spedizione dei beni è effettuato direttamente dal venditore o dall’acquirente, senza l’intervento di soggetti terzi. In tale ipotesi, i fornitori nazionali devono attestare l’avvenuto trasferimento dei beni nel Paese membro di destinazione raccogliendo la documentazione probatoria indicata dalla prassi domestica. Con la recente Risposta a interpello n. 141/E/2021, l’Agenzia delle Entrate ha reso alcune utili indicazioni circa le modalità di prova utilizzabili in caso di trasporto dei beni effettuato direttamente dal cedente o dal cessionario, legittimando peraltro, quale alternativa alla copia del CMR firmato dal destinatario, il ricorso a una dichiarazione dell’acquirente attestante l’avvenuta ricezione della merce nel Paese membro di destinazione.
24/02/2021
Con due FAQ pubblicate nella sezione INTRASTAT del proprio sito istituzionale, l’Agenzia delle Dogane ha reso alcune utili indicazioni circa la compilazione dei modelli INTRASTAT acquisti relativi a operazioni con controparti del Regno Unito effettuate prima del 31.12.2020 e registrate nel mese di gennaio 2021. Con Determinazione 15.2.2021, prot. n. 46832/RU, l’Agenzia delle Dogane ha poi modificato le istruzioni per l’uso e la compilazione degli elenchi riepilogativi delle cessioni e degli acquisti intracomunitari di beni, affinché i numeri identificativi IVA dei soggetti stabiliti nell’Irlanda del Nord siano caratterizzati dal codice Paese XI.
10/02/2021
Il recesso del Regno Unito dall’Unione Europea ha determinato, tra l’altro, il mutamento degli adempimenti documentali e comunicativi posti in capo ai soggetti passivi italiani, relativamente alle prestazioni di servizio “generiche” effettuate dal 1.1.2021 con operatori economici del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, ossia con soggetti ora stabiliti in territorio extracomunitario.