Circolari FE Pubblicate
La guida per operare con l’estero
01/07/2015
Le merci che acquisiscono lo status di origine preferenziale beneficiano di un trattamento daziario agevolato in virtù degli specifici accordi di libero scambio sottoscritti dalla Comunità con alcuni Paesi o gruppi di Paesi terzi. Facendo seguito alla FE n. 22/2014, in tema di origine non preferenziale delle merci, esaminiamo di seguito i criteri e le modalità per l’attribuzione dell’origine preferenziale.
17/06/2015
Le cessioni con spedizione o trasporto nel territorio di altro Stato membro di beni destinati a essere
ivi installati, montati o assiemati da parte del fornitore, o da terzi per suo conto, costituiscono
cessioni intracomunitarie non imponibili. La non imponibilità IVA riservata a queste operazioni dalla
legislazione nazionale non trova tuttavia riscontro nella disciplina IVA comunitaria. Esaminiamo di
seguito la peculiare disciplina IVA delle c.d. cessioni “chiavi in mano”.
03/06/2015
Nell’ambito della procedura EU Pilot, la Commissione europea ha rilevato l’incompatibilità con la disciplina comunitaria della normativa nazionale relativa al regime sospensivo previsto per le movimentazioni di beni in ambito comunitario. Con un emendamento al disegno di legge europea 2014, il Governo ha quindi previsto la modifica delle norme interne che disciplinano il regime IVA sospensivo delle movimentazioni intracomunitarie di beni per lavorazioni.
20/05/2015
Con una recente sentenza la Corte di Cassazione si è pronunciata circa gli effetti recati dalle note di variazione sul plafond IVA formatosi negli anni precedenti, cassando l’interpretazione restrittiva cui era giunta l’Agenzia delle Dogane con la CM n. 8/D/2003.
06/05/2015
Con CM n. 12/E/2015 l’Agenzia delle Entrate è tornata a occuparsi dei depositi IVA, riepilogando le questioni interpretative per l’applicazione della relativa disciplina. Nel corposo documento di prassi l’Agenzia delle Entrate è intervenuta anche sulla problematica dell’irregolare introduzione dei beni nel deposito IVA, tenendo conto dell’orientamento espresso dalla Corte di Giustizia con la Sentenza 17.7.2014, Causa C-272/13. Facendo seguito alla FE n. 8/2015, ove sono state esaminate le modalità d’introduzione dei beni nel deposito IVA e le operazioni commerciali che possono beneficiare del regime agevolato, terminiamo di seguito l’esame degli importanti chiarimenti resi dall’Agenzia delle Entrate.
22/04/2015
Con CM n. 12/E/2015 l’Agenzia delle Entrate è tornata a occuparsi dei depositi IVA, riepilogandone le questioni interpretative per l’applicazione della relativa disciplina. Nel corposo documento di prassi l’Agenzia delle Entrate è intervenuta anche sulla problematica dell’irregolare introduzione dei beni nel deposito IVA, tenendo conto dell’orientamento espresso dalla Corte di Giustizia con la Sentenza 17.7.2014, Causa C-272/13. Per motivi di spazio e opportunità l’argomento formerà oggetto di due circolari informative, la seconda delle quali sarà pubblicata mercoledì 6 maggio.
08/04/2015
L’applicazione del criterio territoriale previsto per le prestazioni di servizio sui beni immobili ha sempre incontrato gravi difficoltà operative, connesse all’individuazione della natura del bene, mobile o immobile, e alla riconducibilità dello specifico servizio tra quelli riguardanti gli immobili. Con il Regolamento n. 1042/2013/UE sono stati individuati i criteri per un’uniforme applicazione delle regole inerenti alla territorialità IVA delle prestazioni di servizio sui beni immobili all’interno del territorio comunitario.
25/03/2015
Con RM n. 44/E/2012 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che le prestazioni di formazione e aggiornamento professionale hanno natura didattica. Il luogo impositivo di queste prestazioni di servizio è quindi correlato allo status del committente: soggetto passivo IVA o privato consumatore.
11/03/2015
Dando seguito a quanto previsto dal D.Lgs. 175/2014, c.d. Decreto “Semplificazioni”, l’Agenzia delle Dogane ha ridotto le informazioni da rendere nei modelli INTRASTAT riferiti alle prestazioni di servizio rese e ricevute. Esaminiamo di seguito le nuove modalità di compilazione degli elenchi riepilogativi.
25/02/2015
Con RM n. 21/E/2015 l’Agenzia delle Entrate è tornata a pronunciarsi sull’applicazione del meccanismo del reverse charge nelle operazioni territorialmente rilevanti in Italia rese da operatori non residenti. Nella risoluzione, in particolare, è stato precisato che la fattura emessa dal rappresentante fiscale di un soggetto passivo non residente, recante la sola partita IVA del rappresentante fiscale dell’operatore estero, non assume alcuna rilevanza ai fini IVA. L’acquirente italiano è quindi chiamato a richiedere direttamente la fattura all’operatore non residente o a emettere autofattura.