Circolari FE Pubblicate
La guida per operare con l’estero
15/07/2020
Per effetto delle modifiche apportate dalla Direttiva 2018/1910/UE all’art. 138, par. 1, Direttiva 2006/112/CE, dal 1.1.2020 il possesso di un codice identificativo IVA (e la conseguente iscrizione dello stesso nell’archivio VIES) è divenuta una condizione sostanziale per l’applicazione del regime di non imponibilità IVA riconosciuto agli scambi intracomunitari. Esaminiamo di seguito i chiarimenti resi dall’Agenzia delle Entrate e dal Comitato IVA sui nuovi requisiti sostanziali delle operazioni intracomunitarie.
03/07/2020
Al fine di semplificare gli adempimenti in capo ai soggetti passivi che rendono soltanto occasionalmente servizi elettronici e TTE nei confronti di soggetti privati stabiliti in altri Paesi membri (ordinariamente soggetti a imposta nel Paese del committente privato), il D. Lgs. 45/2020 ha previsto la possibilità di applicare l’IVA a tali operazioni, pur entro la soglia annua di € 10.000.
17/06/2020
Per le imprese che operano prevalentemente con l’estero, la possibilità di utilizzare in compensazione o chiedere a rimborso il credito IVA maturato nei singoli trimestri dell’anno assume particolare rilievo. Con Provvedimento 26.3.2020, l’Agenzia delle Entrate ha aggiornato il modello IVA TR, ossia l’istanza da presentare per poter utilizzare in compensazione o chiedere a rimborso il credito IVA maturato nei primi tre trimestri dell’anno. Esaminiamo di seguito, con particolare riferimento alle imprese che operano con l’estero, le modalità di compilazione del nuovo modello IVA TR.
03/06/2020
La disciplina IVA unionale non considera cessioni intracomunitarie assimilate gli spostamenti da un Paese membro all’altro di beni da sottoporre a lavorazioni o perizie, purché gli stessi, al termine di tali operazioni, siano rispediti al committente nello Stato membro di partenza. In caso contrario si configura una cessione intracomunitaria assimilata e un corrispondente acquisto intracomunitario assimilato nel Paese delle lavorazioni, con il conseguente obbligo del committente italiano di procedere all'identificazione diretta o alla nomina di un rappresentante fiscale nell’altro Stato membro. Esaminiamo di seguito gli aspetti operativi della questione.
20/05/2020
Con CM n. 12/E/2020, l’Agenzia delle Entrate ha reso le prime indicazioni sui nuovi mezzi di prova introdotti dalla disciplina comunitaria per dimostrare l’avvenuto trasporto dei beni nel Paese membro di destinazione e, quindi, beneficiare del regime di non imponibilità IVA proprio delle cessioni intracomunitarie. Nel documento di prassi, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che tali elementi probatori trovano applicazione anche per le operazioni realizzate prima dell’entrata in vigore del regolamento comunitario, ossia prima del 1.1.2020. Inoltre, qualora il fornitore nazionale non disponga dei mezzi di prova indicati dal regolamento comunitario, può sempre ricorrere alla documentazione probatoria prevista dalla prassi nazionale.
07/05/2020
Le cessioni all’esportazione con trasporto o spedizione dei beni al di fuori del territorio comunitario a cura dell'acquirente estero, o di terzi per suo conto, beneficiano del regime di non imponibilità IVA a condizione che il fornitore italiano disponga della prova dell’avvenuta esportazione entro un determinato termine. In mancanza, il fornitore nazionale è tenuto a regolarizzare l'operazione, versando la relativa imposta. Esaminiamo di seguito, sulla base del più recente orientamento dell’Agenzia delle Entrate, le regole da osservare per fruire del regime di non imponibilità IVA e per non incorrere nella sanzione dal 50% al 100% dell’imposta.
22/04/2020
Con Risposta n. 96/E/2020, l’Agenzia delle Entrate è tornata a occuparsi della territorialità IVA delle prestazioni di logistica integrata (nelle quali, oltre alla mera messa a disposizione di un immobile, sono previsti svariati servizi aggiuntivi), indicando i criteri da osservare per ricondurle alle prestazioni di servizi “generici” o a quelle relative a beni immobili. Esaminiamo di seguito gli importanti chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate.
09/04/2020
Le prestazioni di servizi che, sulla base dei criteri dettati dall’art. 12, DPR 633/1972, rientrano tra quelle accessorie, non devono essere autonomamente dichiarate nei modelli relativi alle cessioni o agli acquisti di beni. Esaminiamo di seguito, sulla base della prassi dell’Agenzia delle Entrate, le modalità per definire l’accessorietà delle prestazioni di servizi ed i conseguenti adempimenti INTRASTAT.
25/03/2020
Nella Risposta n. 35/2020, l’Agenzia delle Entrate ha esaminato il trattamento IVA applicabile al riaddebito delle prestazioni di servizi in ambito intracomunitario, con particolare riferimento alle manifestazioni fieristiche e culturali e ad ai servizi ad esse connesse. Nel documento di prassi, l’Amministrazione finanziarie ha poi chiarito il trattamento IVA applicabile ai servizi di sponsorizzazione della manifestazione fieristica.
11/03/2020
Dal 2020, gli esportatori abituali non sono più tenuti a consegnare o spedire ai propri fornitori le dichiarazioni d’intento. Inoltre, è venuto meno l’obbligo di numerare progressivamente le stesse e di annotarle negli appositi registri. I fornitori restano tenuti a verificare l’avvenuta trasmissione all’Agenzia delle Entrate della dichiarazione d’intento da parte dell’esportatore abituale, nonché a indicare in fattura gli estremi di protocollo della dichiarazione d’intento. Con Provvedimento 27.2.2020, l’Agenzia delle Entrate ha approvato il nuovo modello di dichiarazione d’intento, utilizzabile a decorrere dal 2.3.2020, le relative istruzioni di compilazione e le specifiche tecniche per la trasmissione telematica, recependo le semplificazioni introdotte dal Decreto “Crescita”.